Oshe Defender Zambezi, tutto il valore dell'origine africana

Anche se nata 77 anni fa nel Regno Unito, la 'vera' Land Rover Defender' (quella uscita di produzione nel 2016 più i suoi predecessori) resta uno dei fuoristrada più adatti per muoversi nelle savane e negli altri ambienti inospitali dell'Africa, diretta erede delle iconiche 88 e delle successive Ninenty. Figurarsi poi se gli interventi per ripotare d'attualità questo 4x4 - in particolare la variante doppia cabina 110 - arrivano da un'azienda britannica che si è però sviluppata in Sudafrica, prima come officina per le Land Rover e poi come specialista nel restauro e allestimento delle sempre più preziose. Defender Zambezi di Oshe (termine che in alcuni dialetti africani significa okay) è una few off davvero unica, prodotta in non più di quattro esemplari all'anno ad un prezzo che parte dal corrispettivo di quasi
280mila euro.
Frutto di un Dna che ha il profumo dell'aria polverosa del Continente Nero Zambezi racchiude tutta l'esperienza di uno specialista che, forte del suo passato, sa dove intervenire per assicurare quelle prestazioni e quell'affidabilità che sono indispensabili per quei territori. Inconfondibilmente Land Rover, lo Zambezi è un pick-up a 4 posti basato sul classico telaio del Defender 110. E che nasce dallo smontaggio e dal successivo riassemblaggio - dopo il completo restauro del telaio e della carrozzeria - con organi meccanici e finiture sui gusti del committente. Oshe per lo Zambezi utilizza tipici legni africani, come l'acacia e lo zebrano. E per sottolineare il Dna locale, propone ogni esemplare con il pannello centrale della plancia arricchito da un'opera Ndebele dipinta a mano da Anna Selomo che risiede nella riserva di Limpopo. Il pick-up Zambezi è dotato, di base, di un motore V8 da 6,2 litri abbinato a un cambio automatico a otto rapporti. La riprogettazione del telaio prevede sospensioni TracTive a controllo elettronico, freni AP Racing e sedili riscaldati in pelle Muirhead su misura.
ansa