La DGT intensifica la vigilanza sui motociclisti fino a ottobre

Giovedì scorso, 93 motociclisti erano morti in incidenti stradali. Sono tre in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, ma nonostante ciò, la DGT è da tempo preoccupata per un fatto strutturale: dopo l'Italia, la Spagna ha la seconda flotta di motocicli e ciclomotori più grande d'Europa, con sei milioni di veicoli, che rappresentano il 15% della flotta totale in circolazione. Tuttavia, i suoi utilizzatori sono responsabili del 27% dei decessi.

Ciò significa che il gruppo è sempre sottoposto a una sorveglianza speciale, che quest'anno verrà ampliata con una campagna di monitoraggio già iniziata e che continuerà fino a ottobre, poiché il bel tempo aumenterà l'uso delle motociclette. Soprattutto nei fine settimana (solo lo scorso aprile sono morti sei motociclisti) e sulle strade secondarie.

Comportamenti più gravi

I principali fattori di rischio, nonché la maggior parte delle violazioni commesse dai motociclisti, sono i sorpassi illegali, il mancato uso del casco, la velocità eccessiva e l'uso di alcol e droghe.

Inoltre, la DGT ha identificato perfettamente il profilo delle persone coinvolte negli incidenti: un uomo di età compresa tra 25 e 64 anni, con più di 10 anni di congedo, anche se nei fine settimana si registrano anche decessi di persone più giovani; e utilizza una motocicletta di grossa cilindrata.

Motociclette mimetizzate

Le strade tradizionali sono il luogo in cui muoiono 8 motociclisti su 10. Per tipo di incidente, più della metà dei decessi avviene per uscita di strada, senza il coinvolgimento di altri veicoli, anche se il numero di collisioni aumenta nei fine settimana.

Oltre alla presenza fisica degli agenti, ai controlli della velocità e all'impiego di elicotteri, la DGT continuerà a utilizzare motociclette non contrassegnate che, con due agenti a bordo, hanno pattugliato le strade negli ultimi due anni.