Test 1000 km con Volkswagen Golf 1.5 ETSI R-Line 150 cv: solide certezze

Forse, nel 1974, al lancio della Golf, investita del pesante compito di erede del Maggiolino, anche alla Volkswagan non pensavano che la neonata compatta avrebbe avuto una simile carriera, quasi prossima ai traguardi dell’antenata. Il Maggiolino restò infatti in produzione dal dicembre 1945 al 1978, in Europa, per proseguire, in modo defilato, con la costruzione in Messico fino al 2003. Ma la Golf, a oltre mezzo secolo dalla nascita e con 37 milioni si esemplari costruiti, non è per nulla defilata. Basata su un concetto di carrozzeria, semplice e pratico: quello della compatta col portellone, nei decenni ha saputo rispondere alle esigenze del mercato. E la motorizzazione a benzina mild hybrid scelta per la nostra prova ne è la riprova. Certo la gamma dei motori è ampia: conserva il Diesel, per chi fa molta strada; ci sono l’unità a benzina, senza elettrificazione, per chi vuole risparmiare sul prezzo di acquisto; c’è la plug-in hybrid per chi ha bisogno di percorrere tratti in full electric; infine troviamo le sportive GTI, GTE ed R, rispettivamente, da 265, 272 e 333 cv. Abbiamo ricordato la gamma per spiegare il senso della scelta della 1.5 mild hybrid da 150 cv, capace di uno 0-100 km/h in 8”4 e 224 kmh. È un’auto che per un prezzo di 37.500 per la versione R-Line della nostra prova offre molto in rapporto a contenuti e qualità e, soprattutto, come vedremo più avanti, garantisce prestazioni brillanti a fronte di consumi contenuti.
L’ottava generazione della Golf è stata oggetto recentemente di un aggiornamento stilistico, che ha coinvolto i fascioni anteriore e posteriore. Nel caso della R-Line, il disegno delle prese d’aria inferiori, seppur finte, dà al frontale un tono piacevolmente grintoso, sensazione che viene replicata anche dai cerchi, da 18 pollici. Nella gamma delle offerte che spazia da 16 a 19, il 18 si è dimostrato un buon compromesso: gli pneumatici che hanno un profilo barra 40, garantiscono un buon feeling di guida, grazie a uno sterzo preciso e con un carico contenuto, il tutto senza fare pagare dazio sui fondi stradali tormentati. Per chi ama le auto dal tono sportivo, questa R è una bella tentazione: la differenza di prezzo rispetto alla Style, alla base dell’offerta 1.5 mild, è di appena 200 euro e, quando si entra, appena si vedono i sedili di foggia sportiva, con dei bei profili contenitivi, ci si convince di avere speso bene i soldi in più richiesti. Se poi si fa una prova di oltre 1000 km, ci si rende conto che la profilatura delle poltrone non compromette il comfort anche su lunghe distanze. Visto che parliamo di viaggi e sedute a bordo, va detto che anche dietro si sta davvero comodi, non sembra neanche di essere su una compatta lunga 4 metri e 30. Il discorso è però diverso per il posto centrale che è penalizzato dal tunnel piuttosto alto, diciamo che questa situazione per il quinto posto è ricorrente per le compatte di questa taglia. Ma chi sceglie e spende di conseguenza per una Volkswagen si aspetta tanta qualità e questa Golf col restyling non delude. Alla sempre elevata qualità dei materiali (sottolineare la presenza di qualche plastica rigida in questo contesto è quasi un esercizio accademico) e alla precisione degli assemblaggi, si aggiunge una bella attenzione per l’ergonomia, con scelte come i tasti sul volante che ora sono fisici e non più a sfioramento, soluzione quest’ultima che, per quanto raffinata, nella guida di tutti i giorni può risultare talvolta meno pratica. La funzionalità dell’abitacolo trova poi una conferma nell’ottima disponibilità dei vani portaoggetti. L’infotainment dispone di un display da 12”9 e da lì si gestiscono con facilità le varie funzioni potendo usare le scorciatoie date dalle varie icone nella striscia superiore. La strumentazione digitale offre un display da 10”25 con un’ottima leggibilità e possibilità di personalizzazioni, con un’ampia gamma di informazioni.
BRILLANTE E PARSIMONIOSAIn un test di 1000 km, ci si trova ad affrontare varie situazioni: il viaggio, dove la Golf ha mostrato un ottimo comfort; l’uso urbano, dove si sono apprezzati visibilità e raggio di sterzata in manovra dove si nota pure l’ottima definizione della telecamera posteriore. Nei percorsi misti e in montagna, la coppia massima di 250 Nm disponibile già a soli 1.500 rende la guida piacevolmente brillante, anche perché è supportata da un assetto che limita molto il rollìo, senza penalizzare troppo il comfort, in più c’è lo sterzo preciso già prima citato. Il cambio, automatico a doppia frizione con 7 rapporti, permette anche la selezione manuale con i paddle dietro al volante, che però non debbono essere visti come una sollecitazione a una guida nervosa: il meglio si ottiene con una condotta fluida, che è pure il viatico per registrare ottimi consumi: mediamente si percorrono 16 km con un litro; mentre in autostrada si passa poi a 15, nell’uso urbano si sta sui 14. Chiudiamo con i sistemi di assistenza alla guida che hanno di serie una dotazione quasi completa e che meritano una promozione per l’efficacia e gli interventi puntuali.
Tuttosport