Mini Aceman eJCW, la prova della versione del crossover elettrico più potente

Le cure di John Cooper Works coinvolgono anche i modelli elettrici della Mini, portando con sé assieme all’irrinunciabile incremento della potenza anche tutti gli accorgimenti tecnici e le personalizzazioni di quelli con i motori termici. Ora, le JCW come stringatamente sono identificate queste Mini sono cinque e, di fatto, formano una gamma formata dalle Cooper hatchback sia della variante a benzina sia di quella full-electric e Cabrio, dalla Countryman e dalla Aceman. Quest’ultima è la Mini che non è mai esistita e che non è nemmeno replicata fra quelle che si possono scegliere con i motori a benzina. Insomma, è stata concepita solo per essere elettrica. La vera Aceman JCW, perché anche le versioni meno potenti con 184 e 218 cavalli possono sfoggiare questo logo ma identificando solo uno dei loro allestimenti come nel caso delle altre Mini, è in vendita a 44.000 euro e per distinguersi si chiama eJCW.
Lunga 4,08 metri, larga 1,75 metri, alta 1,51 metri e con un passo di 2,60 metri, l’Aceman è basata su un’architettura sviluppata anche per l’hatchback a tre porte a batteria e, al momento, è anch’essa prodotta solo in Cina nell’ambito della joint venture tra il gruppo Bmw e la Great Wall Motor. La eJCW deriva dalla Aceman più potente. Il suo powertrain che sviluppa 258 cavalli, ma la funzione electric boost che si innesta con un paddle alla sinistra del volante può aggiungerne temporaneamente una trentina. Come quello della Aceman da 218 cavalli è alimentata da una batteria con una capacità di 49,2 kWh che supporta ricariche in corrente sia alternata a 11 kW sia continua fino a 95 kW, con cui si effettua un ripristino dal 10 all’80% in mezz’ora. Tuttavia, la potenza superiore sposta l’autonomia di un pieno completo da 405 a 355 chilometri. Questa Aceman ha anche un assetto tarato specificatamente integrato da cerchi da 19” e uno sterzi calibrato in maniera differente
L’Aceman è una Mini che, in un sol colpo, si distingue da tutte le altre, ma che è anche impossibile non catalogare in quella famiglia. Infatti, la sua linea crossover che definisce un aspetto che si può dire richiami quello di una compatta station wagon si basa su tratti tesi anziché arrotondati come quelli delle altre Mini, che definiscono un frontale muscoloso in cui spicca un’inedita firma luminosa assieme a fiancate irrobustite da passaruota prominenti e a una coda in cui le superfici concave e convesse sono raccordate da tratti decisi. La eJCW si distingue dalle altre Aceman per il cofano integrato da nervature laterali che simulano prese d’aria, per lo splitter nello scudo paraurti anteriore più pronunciato, per lo spoiler e il diffusore aerodinamico posteriori differenti.
Come all’esterno anche all’interno si sono badge JCW e dettagli di colore rosso, che si estendono anche ai rivestimenti in tessuto. L’abitacolo offre un’adeguata quantità di spazio a quattro persone ed è arredato nel rispetto degli attuali canoni di casa Mini. Infatti, come la capostipite della stirpe pone a centro plancia solo un grande strumento rotondo. Ovviamente, è al passo con i tempi perché assieme a moderni comodi sedili anteriori sportivi ospita un display Oled da 24 centimetri di diametro per l’infotainment assieme all’interfaccia per configurare i servizi vettura, con cui bisogna prendere confidenza per usarla spigliatamente, e nel quale inoltre, si può visualizzare il cruscotto per avere più informazioni rispetto a quelle visualizzabili nell’head up display. Il sistema integra la cnnetività wireless per gli smartphone e l’assistente personale. Sotto al mega-schermo c’è una plancetta anch’essa ispirata dalle Mini del passato che, però, adesso alloggia accanto alla finta chiavetta d’accensione, il pulsante per la modalità Parking assieme alle levette per le altre modalità del cambio, per le configurazioni vettura e alcuni interruttori.
Al pari delle altre Mini elettriche John Cooper Works anche l’Aceman propone un nuovo formato del go-kart feeling. Emerge in sia innestando l’omonima modalità di guida sia utilizzando il paddle boost alla sinistra del volante, in questo caso solo temporaneamente ma facendo sempre invadere l’abitacolo da una rombosità sintetica ma, nel complesso, anche gradevole. Infatti, simula meglio che in molte elettriche più grosse e costose anche qualche scoppiettio nei decisi rilasci, che si contrappone alla silenziosità che regna nell’abitacolo con le altre modalità. Con la configurazione Go-Kart questa Aceman si rivela molto scattante perché offre accelerazioni e variazioni di velocità fulminee e divertente da guidare tra le curve, grazie al comportamento equilibrato impresso dal set up piuttosto rigido dell’assetto. All’estremo opposto c’è la Eco che è la più adatta all’uso quotidiano poiché tende a massimizzare l’efficienza ridimensionando il temperamento del powertrain e offrendo recuperi di energia nei rallentamenti più consistenti per rifornire la batteria nell’uso cittadino. In ogni caso, la tipica linearità dell’erogazione dei powertrain elettrici si esprime bene e supporta adeguatamente la guidabilità imprimendo, nel contempo, la possibilità di toccare i 200 all’ora. Di arrivare a 100 orari in 6”4, a fronte di un consumo medio dichiarato di 14,4-16,4 kWh/100 km.
ilsole24ore