Autovelox, in arrivo il censimento. E molti apparecchi rischiano di essere fuorilegge

ROMA – Tra le tante novità della legge di conversione del decreto Infrastrutture, entrata in vigore il 20 luglio, c’è l’introduzione di un censimento di tutte le apparecchiature di rilevazione della velocità presenti in Italia. Una misura che potrebbe stravolgere l’attuale mappatura degli autovelox e portare al rischio spegnimento di molti degli attuali dispositivi.
Il censimento, infatti, non solo permetterà agli automobilisti di conoscere, con trasparenza ed in tempo reale, numero, collocazione e caratteristiche dei dispositivi semplicemente collegandosi ad una banca dati online pubblicata dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Ma, soprattutto, considerando la mappatura dei dispositivi ‘’condizione necessaria ai fini del legittimo utilizzo delle apparecchiature’’, farà chiarezza su quali sono realmente gli autovelox autorizzati ad emettere multe per eccesso di velocità.
La legge prevede che a raccogliere e trasmettere informazioni su ‘’tipo, marca e modello approvato od omologato’’ di ogni dispositivo (fisso, mobile o tutor) installato sul proprio territorio dovranno essere tutti i 7.896 Comuni italiani. Il termine fissato per questa attività è di 60 giorni dall’adozione della legge, dopodiché i dati raccolti saranno inviati al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che li elaborerà e li renderà accessibili al pubblico tramite una piattaforma online dedicata. In sostanza, entro il prossimo 15 settembre tutti i dispositivi di rilevazione della velocità presenti in Italia dovrebbero essere mappati dai Comuni e quelli non censiti dovrebbero essere considerati illegittimi e inutilizzabili. Con la conseguenza che tutte le sanzioni eventualmente comminate tramite questi dispositivi non avranno valore legale.
Quindi significa che può iniziare il conto alla rovescia? Non proprio, visto che la nuova legge prevede che ‘’il modello informatico da utilizzare per la trasmissione dei dati’’ sia stabilito da un decreto attuativo ministeriale da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge stessa. Quindi, il censimento non può partire senza un ulteriore atto del Governo che deve arrivare al massimo entro il 18 agosto. E se il decreto attuativo non arrivasse in tempo gli autovelox non censiti sarebbero ancora utilizzabili? Secondo la legge appena entrata in vigore no, visto che la comunicazione dei dati del dispositivo al database del Ministero è ritenuta ‘’condizione necessaria ai fini del legittimo utilizzo delle apparecchiature’’.
Staremo a vedere cosa accadrà.
La Repubblica