Numero record di donne alla guida in Spagna, ma quasi nessuna camionista

Mai prima d'ora in Spagna c'erano così tante donne al volante come oggi: oltre 12,2 milioni alla fine dello scorso anno, secondo i dati della DGT (Direzione Generale del Traffico Spagnola) analizzati da Bipi, la società di abbonamenti automobilistici del Gruppo Renault. Questa cifra rappresenta il 43,4% del numero totale di conducenti, che si attestava a 48,1 milioni.
Inoltre, rispetto al 1990, ciò rappresenta un aumento di 14 punti percentuali e 7,4 milioni di donne in più in termini assoluti. Questo balzo ha ridotto sostanzialmente l'enorme divario di genere esistente all'inizio del periodo. All'epoca, gli automobilisti erano 16,3 milioni e sette su dieci erano uomini.
Più veloce degli uominiI dati di Bipi riflettono anche come l'integrazione di un numero maggiore di donne in questo gruppo continui a essere più rapida di quella degli uomini, sebbene il ritmo stia rallentando. Ad esempio, tra il 1990 e il 2000 sono stati aggiunti 2,8 milioni di nuovi permessi (rispetto ai 2,3 milioni per gli uomini). Nel decennio successivo, sono stati aggiunti altri 2,75 milioni di donne (rispetto a 1,6 milioni di uomini), cifre che sono scese rispettivamente a 1,3 milioni e 97.000 tra il 2010 e il 2020.
Infine, da quest'anno all'anno scorso, la situazione si è in qualche modo stabilizzata: i nuovi permessi rilasciati alle donne (523.532) erano già il 20% in più rispetto a quelli rilasciati agli uomini (412.901).
il divario non si sta riducendoMa questo progresso non si è tradotto in una riduzione del divario nella guida di un camion. Questo gruppo comprende circa 250.000 professionisti in Spagna, e appena il 2% di loro sono donne, sebbene i dati ufficiali indichino che in Spagna ci siano circa 25.000 donne con la patente di guida per camion.
La natura generalmente impegnativa del lavoro e, in particolare, i numerosi giorni trascorsi lontano da casa e da soli quando si tratta di trasporti a lunga distanza, rappresentano evidenti ostacoli alla sua adozione.
borse di studio WOMANDi fatto, la mancanza di attrattività rappresenta un ostacolo per l'intero settore, poiché il 70% dei professionisti ha più di 50 anni e la mancanza di ricambio generazionale comporta una carenza stimata di 30.000 autisti (inclusi gli autisti di autobus) nella sola Spagna. E di circa 426.000 in tutta Europa, secondo i calcoli dell'Unione Internazionale dei Trasporti Stradali (IRU).
Per affrontare questa situazione, marchi come MAN in Spagna hanno programmi specifici per attrarre le donne nel settore. Il loro programma di borse di studio WoMAN è giunto al quinto anno e ha formato 50 autiste, sovvenzionando il 70% delle tasse di licenza e fornendo loro ulteriore formazione tecnica.
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