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Martin, Bagnaia e Marquez, tocca a voi. Dal 1949 mai 5 campioni del Mondo al via

Martin, Bagnaia e Marquez, tocca a voi. Dal 1949 mai 5 campioni del Mondo al via

Dopo lo stacco invernale di “soli” tre mesi – erano almeno cinque all’epoca di Agostini - la MotoGP riparte con il primo round iridato 2025 sul circuito di Buriram, in Thailandia. Per la prima volta dal 1949, la “classe regina” si presenta con in pista cinque campioni del mondo: dall’iridato 2024 Jorge Martin; all’otto volte campione Marc Marquez (6 titoli nel 2013, 2014, 2016, 2017, 2018, 2019 oltre ai due nel 2010 in 125 e nel 2012 in Moto2); al tre volte “mondiale” Pecco Bagnaia (in MotoGP nel 2022 e nel 2023 e nel 2018 in Moto2); quindi, Fabio Quartararo (mondiale MotoGP nel 2021) e Joan Mir campione del mondo 2020, dopo il titolo Moto3 nel 2017.

In totale, allo start della MotoGP 2025, ci sono 13 piloti campioni del mondo, più della metà di tutta la griglia. Oltre a Martin, Marc Marquez, Bagnaia, Quartararo, Mir, hanno già indossato la corona iridata anche Pedro Acosta campione del mondo Moto3 e Moto2 nel 2021 e 2023; idem Alex Marquez primo in Moto3 nel 2014 e in Moto2 nel 2019; a seguire Enea Bastianini (iridato Moto2 2020); Brad Binder (primo in Moto3 nel 2016); Maverick Vinales (iridato Moto3 2013); Franco Morbidelli (iridato 2017 in Moto2); Johann Zarco (iridato Moto2 2015 e 2016); infine Ai Ogura campione in carica Moto2.

Mondiale fra i più attesi di sempre, con i riflettori puntati dalla prima tappa del Chang International Circuit del 28 febbraio/2-3 marzo specialmente su Marc Marquez al debutto sulla Ducati ufficiale, compagno di squadra di Bagnaia, atteso alla “prova del fuoco”. Negli ultimi test di due settimane fa a Buriram Marc Marquez ha dato segnali inequivocabili per far capire l’aria che tira: grande ritmo in pista e miglior tempo nella Combinata delle quattro sessioni con la Rossa ufficiale 1’28.855 (a un decimo e mezzo dal record 2024 di Bagnaia: 1’28.700). Marquez ha fatto ben 23 giri sulla media di 1’30.378 con tre giri sull’1.29 alto e gli altri sul passo di 1’30.

E Bagnaia? Bagnaia, nei test, ha portato avanti il lavoro che aveva deciso di fare con la squadra. Non è questione di “nascondersi” o meno nei test: Pecco non aveva l’obiettivo del “tempone”. Tutto qui. Tatticismi? Perché no! Tuttavia, meglio dire: scelte studiate a tavolino con la squadra per concentrarsi su particolari tecnici, utili poi per i tempi in prove ufficiali sin dalla prima corsa. Il prossimo campionato, si sa, “è lungo e polveroso” e niente va lasciato al caso. Marc e Pecco sono due fuoriclasse, diversi in tutto in gara e nell’approccio alla gara. Sanno che entrambi devono remare nella stessa direzione, portando avanti la stessa barca. Poi le corse sono le corse, tutto può accadere e la musica può anche cambiare. E cambierà. I test non vanno sottovalutati ma vanno sempre presi con le pinze. Ma da qui si riparte.

E si parte con la Ducati ancora favorita anche se ha fatto e fa discutere la scelta della Casa bolognese di usare il motore 2024 per le stagioni 2025 e 2026. Evidentemente il “vecchio” motore dà più garanzie di quello nuovo. E questo è quel che conta. Dunque Marc Marquez e Bagnaia favoriti nella corsa al titolo 2025? Sì. Ma ci sono altri (pochi) piloti in grado di rimanere nel gioco per il gradino più alto del podio finale. Fra questi, su tutti, Jorge Martin, a dir poco “outsider di lusso”. Il campione del mondo in carica, una volta superata la fase del recupero post crash dell’ultimo test, tornerà a dire la sua, ritrovando la prima fila in qualifica e, perché no, battendosi anche per il gradino più alto in corsa. Quando e quante volte, si vedrà anche in relazione al livello raggiunto dalla attesissima Aprilia, attesa all’exploit, quanto la KTM di Pedro Acosta, chiamato a un nuovo salto in avanti anche se la situazione industriale-finanziaria della Casa austriaca non è ancora chiara.

Fra i più attesi anche Fabio Quartararo con la Yamaha migliorata, oltre ai “tricolori” Marco Bezzecchi, ottimo negli ultimi test, Fabio Di Giannantonio, Franco Morbidelli ed Enea Bastianini, sperando che non sia proprio lui a pagare più di altri, la situazione inclinata della KTM. Honda ancora fanalino di coda? Difficile dirlo. Tuttavia non basta migliorare di un decimo al giro quando gli altri scendono di un decimo e mezzo. Dunque, Ducati dominatrice del campionato? Di certo Ducati moto da battere, sia per il podio in ogni gara che per il titolo. Il gap dei tempi sul giro si è ridotto. La parola d’ordine diventa una sola: vietato sbagliare. Vale per tutti.

La Gazzetta dello Sport

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