Lamborghini Temerario, la prova sulla pista di Estoril con il bolide ibrido da 920 Cv e 10.000 giri

ESTORIL – All’uscita dalla curva Senna si scatena l’inferno: schiacciando a fondo il pedale del gas la progressione è impressionante. Il motore urla in ogni marcia fino a 10.000 giri, terza, quarta, quinta, sesta fino a superare i 305 km/h prima della staccata in fondo al rettilineo, violenta e in lieve discesa, dove, senza scomporsi, il bolide passa da oltre trecento a poco più di 70 km/h, per poi riaccelerare rabbiosamente e passare da un cordolo all’altro per superare curva e contro curva, la Vip, per scatenarsi nuovamente sull’altro semi rettilineo. Sul leggendario circuito di Estoril in Portogallo, la Lamborghini Temerario ha confermato le promesse, dimostrandosi una vettura potentissima, ma facile da guidare e molto divertente, sia con la versione standard che, ancor di più, con la Alleggerita che, come dice il nome, pesa 25 chili di meno e ha una portata e un’efficienza aerodinamica superiori.

Una supercar dalla linea bella e muscolare, dagli interni comodi e moderni, che dà a tutti la possibilità di sentirsi piloti in grande sicurezza, grazie soprattutto all’incredibile spinta del nuovo motore V8 biturbo ibrido plug-in e alla stabilità favorita dai tre motori elettrici che garantiscono una trazione superlativa e rendono leggera una vettura che sfiora comunque le 2 tonnellate di peso. Con buona pace dei nostalgici del V10, questo V8 ibrido alza decisamente l’asticella delle prestazioni rispetto alla Huracan di cui la Temerario è l’erede diretta. E conferma che se l’elettrificazione è al servizio delle performance, il balzo in avanti rispetto ai motori tradizionali è notevole.

Il nuovo 4 litri a 8 cilindri a V di 90 gradi siglato L411 e sviluppato tutto a Sant’Agata con l’ausilio di fornitori di componenti d’eccellenza italiani, eroga 200 Cv litro per un totale di 800 Cv di potenza con 730 Nm di coppia. Sovralimentato da due turbocompressori da 2,5 bar, è il primo propulsore di serie che arriva a 10.000 giri, come un motore da competizione. Ed è coadiuvato da tre motori elettrici che fanno arrivare la potenza totale del powertrain a 920 Cv: due sull’asse anteriore che, come abbiamo avuto modo di verificare all’Estoril, garantiscono la trazione integrale e una precisione di guida incredibile; e uno posizionato tra il V8 e il cambio automatico a 8 marce, che colma i gap di coppia del motore termico turbo e dà una spinta immediata e un’erogazione fluida e lineare come un aspirato.

L’elettrificazione è alimentata da una batteria da 3,8 kWh (che dovrebbe essere presto portata a 7 kWh) che si ricarica in corrente alternata a casa o con colonnine fino a 7 kW, oppure con la frenata rigenerativa e il motore V8 in funzione Recharge. Ma è chiaro che serve soprattutto per alimentare i tre motori elettrici e, al massimo, per uscire in elettrico dal garage o poco più. D’altronde, chi si compra la Temerario non lo fa per andare in elettrico ma per sentire l’urlo del V8, toccare una velocità massima (si spera su una pista adeguata) di 343 km/h e accelerare da 0 a 100 km/h in appena 2,7 secondi. Un tempo reale, come abbiamo avuto modo di constatare provando sul rettilineo dell’Estoril il launch control che fa scattare digitalmente la nuova Lamborghini come un jet militare in decollo, inchiodando pilota e passeggero ai sedili sportvi e superergonomici.

Ma il vero plus di questa supersportiva è la facilità di guida, con cui si raggiungono prestazioni notevoli con una semplicità incredibile. Merito anche delle gomme Bridgestone, studiate appositamente per la Temerario, sia in versione Sport, che abbiamo provato sulla standard e che sono risultate molto buone anche nell’uso in pista, sia in versione Potenza, montate sulla Alleggerita e che sembravano delle slick per la loro tenuta e resistenza allo sforzo e che hanno permesso un deciso aumento del ritmo risultando, ovviamente, meno scivolose. Ma merito soprattutto delle modalità, anzi “esperienze”, di guida, che consentono di ottenere il miglior combo possibile tra assetto e motore a seconda del momento.

Con le due rotelline sul volante si possono infatti selezionare le modalità Città, Strada, Sport, Corsa e la più estrema Corsa ESC Off (che disattiva tutti i controlli elettronici). Si può attivare il launch control spingendo un pulsante con la bandierina a scacchi sulla sinistra, e con la rotellina a destra si regola il sistema ibrido tra Recharge, Hybrid e Performance che garantisce lo scatenamento di tutti i 920 Cv del powertrain assicurando però anche la trazione integrale. Ma non solo: c’è anche la nuova modalità Drift, con tre livelli, che abbiamo provato in pista e che è molto divertente, ma, data la potenza a disposizione, da usare con cautela soprattutto nella modalità che lascia il massimo angolo di imbardata.

La linea, elegante e muscolosa, rispecchia la visione estetica del chief designer officer Mitja Borkert e rispetta la tradizione Lamborghini, con il parabrezza inclinato, la sezione laterale che va allargandosi e l’ampio uso di “esagoni” in giro per la vettura, che trovano la loro massima esaltazione al posteriore con i fari e l’uscita degli scarichi alti, tutti, appunto, esagonali.
Gli interni, curati e moderni, sono stati migliorati e ampliati di molto rispetto alla Huracan, tanto che ora anche i giocatori di basket Nba potrebbero essere tra i nuovi clienti della Temerario, dato che anche i piloti più alti hanno spazio sufficiente. I sedili, sportivi e avvolgenti, sono anche molto comodi e sulla standard possono essere anche elettrici. Trovare la posizione di guida è molto facile, il volante regolabile è preciso e ben sagomato, anche se può capitare di azionare involontariamente i tergicristallo con i pulsanti posti sulla razza destra. La strumentazione è completa e visibile, con molti pulsanti fisici e display di dimensioni contenute per non rischiare troppe distrazioni.

Sul cruscotto c’è un display digitale da 12,3 pollici molto chiaro e completo, sulla plancia c’è uno schermo touch verticale da 8,4 pollici dal quale si gestisce tutto, climatizzazione compresa, mentre il passeggero ha un display da 9,1 pollici lungo e sottile. Notevole il sistema audio Sonus Faber a disposizione, ma la vera chicca è il sistema di telemetria, integrato nell’app Unica che, grazie a tre videocamere anche con funzione dashcam, permette di fare video con dati e parametri anche delle esperienze in pista, visto che in memoria ha più di 100 circuiti di tutto il mondo.

Con la Temerario, come ha detto il presidente e amministratore delegato Stephan Winkelmann, “la Lamborghini punta a fare numeri di vendita maggiori della Huracan”, perché “è un’auto che si può guidare anche tutti i giorni, come già fa un nostro cliente su tre”. E dato che la Huracan rappresenta circa il 30% delle vendite totali della casa di Sant’Agata a livello globale, quindi oltre 3.000 unità sulle 10.687 vendute in totale dalla Lamborghini nel 2024, la sfida è importante. Ma la nuova Temerario ha tutti i numeri per vincerla, anche se ovviamente non è un oggetto per tutti: il prezzo parte da 415.000 euro per versione normale e da 458.000 per la Alleggerita. E ci sono anche possibilità di personalizzazione infinite, a partire dai 400 colori a disposizione.
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