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Jeep Renegade esce di scena: in Europa futuro solo elettrico

Jeep Renegade esce di scena: in Europa futuro solo elettrico

Con le sue linee squadrate, il carattere giovanile e quell’inconfondibile aria da fuoristrada compatto, il modello costruito a Melfi ha saputo conquistare il pubblico come pochi altri SUV. Oggi, però, arriva la notizia che segna la fine della sua storia: Jeep interromperà la produzione entro la fine del 2025, senza alcun successore diretto. Una decisione che non nasce da un improvviso calo di popolarità, ma da un riposizionamento strategico del marchio, che in Europa vuole concentrarsi su modelli elettrici di nuova generazione.

Un portavoce di Stellantis ha confermato al sito tedesco auto-motor-und-sport che la scelta risponde a tre fattori chiave: l’evoluzione delle dinamiche di mercato, il mutamento delle preferenze dei clienti e l’adeguamento alle nuove normative sulle emissioni. La Renegade, basata sulla piattaforma Small-Wide sviluppata da Fiat e ormai datata, non verrà aggiornata per rispondere alle sfide del futuro. A raccoglierne in parte l’eredità sarà la Jeep Avenger, più corta di circa venti centimetri e con un prezzo base da 26.300 euro, che rappresenta il nuovo ingresso nel mondo Jeep. Sopra di lei si posizionerà la rinnovata Jeep Compass, lunga 4,55 metri e proposta in Italia a partire da 42.400 euro.

Il vuoto lasciato dalla Renegade, però, sarà percepito. In dodici anni di carriera, il SUV compatto ha superato i due milioni di unità vendute in tutto il mondo, di cui oltre mezzo milione solo in Europa. In Italia, grazie alla produzione nello stabilimento lucano di Melfi, è diventato parte integrante del paesaggio urbano, al pari di icone nazionali come Fiat 500 e Panda. La sua forza stava anche nella varietà: disponibile con e senza trazione integrale, benzina, diesel, mild hybrid e persino come plug-in hybrid, ha saputo interpretare nel tempo le diverse fasi della mobilità.

Oggi l’unica versione ancora a listino è la E-Hybrid da 130 CV a trazione anteriore, con prezzi da 31.100 euro, destinata a uscire definitivamente entro il 2025. Con la fine della Renegade, Jeep chiude un capitolo breve ma intenso. La sua storia è quella di un modello che ha saputo coniugare il DNA off-road del marchio con le esigenze di un pubblico urbano e giovane, diventando il primo SUV compatto del brand e un bestseller assoluto.

Nel 2014 il listino partiva da 19.900 euro, con la top di gamma Trailhawk da 170 CV a 31.900 euro. Oggi, con le stesse cifre, si accede appena alla versione base, segno di come i prezzi siano cambiati e il mercato si sia spostato su un terreno più competitivo e selettivo.La strategia futura del marchio è chiara: in Europa Jeep vuole concentrarsi su quattro modelli chiave. L’Avenger, la Compass e i due nuovi arrivi Wagoneer S e Recon, entrambi 100% elettrici. Un segnale forte che mette in discussione il futuro europeo di icone come Wrangler e Grand Cherokee, almeno nelle forme tradizionali.

Se il pubblico italiano ed europeo dovrà dire addio alla Renegade, il marchio promette di non perdere la sua vocazione: quella di offrire SUV e fuoristrada capaci di unire stile, robustezza e innovazione. Con questa scelta si chiude un’epoca e se ne apre un’altra. La Jeep Renegade ha rappresentato il lato accessibile e democratico del marchio, ma oggi lascia spazio a un’offensiva elettrica che guarda al futuro.

Per gli appassionati rimane il tempo per un ultimo acquisto: entro l’inizio del 2026 i concessionari avranno ancora a disposizione stock di vetture. Poi, anche la piccola grande Jeep diventerà un ricordo, lasciando dietro di sé un’eredità fatta di milioni di clienti soddisfatti e di un posto speciale nella storia dell’automobile italiana.

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