Ferrari Amalfi, debutta l’erede della Roma. Tutto quello che c’è da sapere: caratteristiche, prestazioni e prezzi

di Mario Cianflone, inviato a Maranello

Nata 5 anni fa la Ferrari Roma ha avuto il compito di proporre nella gamma del Cavallino Rampante una vettura prestazionale ma elegante meno appariscente per linee e per sound rispetto alla classica impostazione non certo minimalista delle vetture made in Maranello. Ora la Roma cede il posto alla sua erede. Si chiama Amalfi ed eredita il meglio di quella che venne definita come una formula 1 in abito da sera e introduce modifiche e migliorie che ne esaltano lo stile e le prestazioni senza snaturarne il design elegante e molto curato frutto del lavoro del team guidato da Flavio Manzoni. Sarebbe riduttivo chiamarla restyling ma è marcatamente un’evoluzione del modello precedente. La Amalfi infatti prende il meglio della Roma un livello più alto pur rimanendo la vettura più accessibile della gamma Ferrari accessibile e ovviamente relativo visto che il listino parte da 240 mila euro e considerando le personalizzazioni il conto può aumentare anche di molto.
Tra le conferme della Amalfi cioè il motore biturbo a otto cilindri a V, rigorosamente termico senza nessuna elettrificazione che pesa e non serve e lo stile sempre pulito ma ora con una maggiore attenzione all’aerodinamica e al carico posteriore ottenuto grazie a una ala attiva al posteriore. Ma andiamo nel dettaglio
Come detto il cuore pulsante della nuova Ferrari Amalfi è una versione evoluta del V8 biturbo da 3.855 cm³ appartenente alla famiglia F154. Il propulsore ora sviluppa 640 Cv a 7.500 giri/min, con una potenza specifica di 166 Cv/l e un limitatore che si attiva a 7.600 giri/min.
Gran parte del salto prestazionale lo si deve al sistema di sovralimentazione evoluto, che gestisce in modo indipendente la velocità di rotazione dei due turbocompressori. Questi ultimi raggiungono ora i 171.000 giri/min. Il risultato è un sensibile miglioramento della reattività dell’acceleratore. La gestione della pressione è affidata alla centralina motore, già adottata da Ferrari sulla 296 GTB, sulla Purosangue e sulla più recente 12Cilindri.
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Allo stesso tempo Ferrari si è concentrata nel ridurre all’osso le masse in movimento. A partire dagli assi a camme. ora alleggeriti e che hanno consentito di risparmiare ben 1,3 kg, per un peso totale a secco della vettura che si attesta a 1.470 Kg. Nel frattempo il basamento è stato riprogettato per eliminare materiale non strutturale. Novità assoluta è l’olio a bassa viscosità, mai usato prima in abbinamento a un propulsore V8 del Cavallino Rampante. Questo olio, secondo Ferrari, migliora del 30% la resistenza a freddo e ottimizza l’efficienza durante la fase di warm-up.
Grazie all’albero motore piatto La risposta del motore è resa ancora più diretta, a una turbina compatta a bassa inerzia e alla tecnologia twin-scroll che separa i flussi dei gas di scarico, migliorando la continuità di erogazione. I collettori a lunghezza equalizzata contribuiscono a offrire una spinta progressiva, che si nota particolarmente ai medi e alti regimi.
Il cambio non cambia. È sempre il collaudato doppia frizione a otto rapporti in bagno d’olio, introdotto con la SF90 Stradale. Ma alcuni miglioramenti, come passaggi di marcia più rapidi e fluidi, sono da deputare alla nuova centralina e una gestione software rivisitata.
Il sound del motore ha ricevuto inoltre una particolare attenzione. Gli ingegneri Ferrari hanno sviluppato un nuovo layout del silenziatore che ovviamente rispetta le normative più restrittive, ma non scende a compromessi con il timbro inconfondibile del V8. La gestione della sonorità è affidata a una nuova valvola di bypass controllata in modo proporzionale da mappe dedicate, in grado di adattare il suono in tempo reale in base allo stile di guida.
La Ferrari Amalfi è per la casa di Maranello quella che si può definire una moderna berlinetta coupé 2+ con motore V8 anteriore-centrale. Disegnata dal Centro Stile Ferrari sotto la guida di Flavio Manzoni, non sorprende il fatto che prenda ispirazione dalla Roma, ma si presenta con forme diverse per offrire uno stile ancora più dinamico ma al tempo stesso minimale. Per quanto riguarda le dimensioni pure, parliamo di una berlinetta lunga 4660 mm, larga 1974 mm e alta appena 1301 mm. Il passo si attesta a 2670 mm.
Esternamente non passa inosservata la sua forma affusolata. Ci pensano le superfici fluide e tagli netti a conferire alla vettura un aspetto moderno e coerente. Nessuna calandra è visibile nella parete frontale mentre è nell’ala flottante, dello stesso colore della carrozzeria, a integrare proiettori e sensori.
La parte posteriore è compatta e muscolosa il giusto. Qui si nota il grande diffusore e lo spoiler integrato nel lunotto. Il baule offre 273 litri di capienza mentre un pieno di benzina si ottiene con 80 litri. Per il lancio, Ferrari ha scelto la tinta denominata “Verde Costiera”, un verde ottanio brillante ispirato al mare della Costiera Amalfitana.
L’abitacolo si presenta con doppio cockpit, ovvero due cellule ben distinte per guidatore e passeggero. Davanti ad essi si sviluppa la plancia in un inedito layout monolitico. Questo significa che strumentazione digitale e bocchette d’aerazione sono fusi in un unico blocco continuo. Al centro, ecco il display touch centrale diventa punto focale della plancia. Il tunnel centrale in alluminio anodizzato, ospita la sede della chiave, il sistema di ricarica wireless, il celebre cancelletto Ferrari e i comandi secondari. I sedili “comfort” sono disponibili su misura e dotati di dieci sacche d’aria per la funzione massaggio, che si può scegliere tra cinque programmi e tre livelli di intensità. A questi si aggiunge la ventilazione per seduta e schienale.
Infine, il sistema audio Premium Burmester, disponibile come optional, mette sul piatto 14 altoparlanti, una potenza di 1.200 watt e tweeter a tecnologia ring radiator.
La Ferrari Amalfi propone inoltre sistema HMI completamente rinnovato. Il nuovo volante offre solo pulsanti fisici. A sinistra si trovano i controlli per ADAS, cruise control, telefono e comandi vocali. A destra, i comandi per la strumentazione digitale.
L’interfaccia uomo-macchina è strutturata su tre display principali. Il quadro strumenti da 15,6 pollici, completamente digitale, mostra tutte le informazioni di guida. Sul display centrale touch da 10,25 pollici è possibile accedere alle varie funzioni più usate, quali media, climatizzazione e settaggi. A completare l’esperienza, il display per il solo passeggero da 8,8 pollici che offre informazioni interessanti quali le forze G e il regime del motore.
La connettività è completa, con Apple CarPlay, Android Auto e, come già elencato, ricarica wireless per smartphone integrata nel tunnel centrale. Il sistema MyFerrari Connect permette inoltre di monitorare lo stato della vettura da remoto tramite app.
Il fondo vettura è stato ottimizzato per gestire i flussi in modo efficiente e ridurre la resistenza. Al posteriore, si trova ora un diffusore ridisegnato per assicurare maggiore stabilità. Ma la vera novità è l’ala mobile attiva, perfettamente integrata nella coda. La stessa si attiva in tra diverse configurazioni, che cambiano in base alla dinamica della vettura. La prima prende il nome di Low Drag, a seguire c’è la Medium Downforce e per finire entra in scena la High Downforce. In fase di curva o frenata intensa, la modalità HD genera fino a 110 kg di carico verticale a 250 km/h, aumentando la resistenza aerodinamica di appena il 4%.
Completano il pacchetto un nolder posteriore da 20 mm, che migliora l’efficienza alle alte velocità, e un frontale ottimizzato con radiatori e intercooler disposti per massimizzare il raffreddamento.
Con Amalfi, Ferrari propone un pacchetto con sistema brake-by-wire mche igliora efficienza e modulabilità della frenata, con una risposta del pedale più diretta anche se entra in funzione l’ABS.
Tutti i sistemi sono coordinati dal Side Slip Control 6.1, che governa sterzo, trazione e movimenti verticali della scocca, garantendo coerenza di comportamento e massima ripetibilità.
Il tutto è completato, come accennato, da uno spoiler posteriore attivo, che si regola automaticamente in funzione delle accelerazioni. In questo modo il carico aerodinamico è sempre perfettamente bilanciato, anche nelle fasi di guida più impegnative.
Per quanto riguarda la sicurezza attiva, la Ferrari Amalfi mette sul piatto un’ampia dotazione di ADAS: tra questi troviamo il cruise control adattivo, la frenata automatica d’emergenza, il mantenimento di corsia, il rilevamento angolo cieco e il sistema Surround View opzionale.
La Ferrari Amalfi adotta cerchi da 20 pollici. Le spalle degli pneumatici conservano lo stesso spessore già visto sulla Ferrari Roma. Le misure sono 245/35 R20 all’anteriore e 285/35 R20 al posteriore, una configurazione pensata per assicurare agilità e trazione ottimale. Di serie, la vettura monta pneumatici sviluppati in collaborazione con Bridgestone (Potenza Sport) e Pirelli (P Zero).
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