Seleziona la lingua

Italian

Down Icon

Seleziona Paese

Italy

Down Icon

BYD a settembre: 2.488 immatricolazioni e 2% di quota in Italia

BYD a settembre: 2.488 immatricolazioni e 2% di quota in Italia

Non è un fuoco di paglia, ma il segno di un posizionamento che si fa più nitido tra privati, aziende e noleggio. BYD sta entrando nelle scelte di acquisto con un portafoglio prodotti che parla il linguaggio dell’uso reale — autonomia, costi chilometrici, valore residuo — e con una politica commerciale che abbina promozioni mirate, prove su strada capillari e comunicazione semplice sui benefici fiscali.

Il motore della crescita è la famiglia dei Veicoli a Nuova Energia (NEV), dove BYD gioca in casa. Dentro questo perimetro, la spinta più decisa arriva dal Super Ibrido DM-i (PHEV), segmento in cui il brand guida con il 17% di market share grazie alla Seal U DM-i. Il messaggio commerciale è lineare: abbattere la “range anxiety” senza rinunciare a consumi bassi e ricariche poco invasive, un punto di equilibrio che parla a chi fa molta città e weekend lunghi. Il risultato è un’ibrida plug-in che si guida come un’elettrica, ma lascia sempre una rete di sicurezza termica per i trasferimenti imprevisti.

A spingere settembre è stato anche il lancio della Seal 6 DM-i in doppia carrozzeria Touring e sedan, presentata in anteprima internazionale al Salone di Monaco. Secondo tassello della strategia DM-i, la Seal 6 amplia platea e immaginario: più scelta per chi guarda al family-feeling BYD, ma chiede un taglio stilistico diverso dalla Seal U. La finestra di debutto ha generato non solo targhe, ma soprattutto raccolta contratti, allargando il bacino di potenziali clienti in vista del quarto trimestre.

Sul piano del marketing, la campagna incentivi BYD ha fatto da cassa di risonanza agli eco-bonus statali. La chiave è stata l’accessibilità: messaggi chiari, calcolatori online, simulazioni di canone e di costo totale di possesso che hanno reso trasparente la convenienza. Il traffico in concessionaria è salito, specie fuori dalle grandi città, e la rete ha osservato un incremento di prospect “nuovi all’elettrificato”, attratti dall’idea di un PHEV che funziona come elettrico in settimana e non impone pianificazioni rigide nei viaggi lunghi. L’effetto, per continuità di campagne e scorte in arrivo, promette di proseguire anche a ottobre.

La fotografia italiana si inserisce in un perimetro europeo in accelerazione. In Germania, BYD è entrata per la prima volta nella Top 20 con 3.256 immatricolazioni e 1,4% di share; in Spagna il mese ha replicato la crescita con 2.437 targhe e 2,9%; nel Regno Unito le 5.072 unità valgono il 3,6%; in Turchia la curva prosegue al rialzo, con sorpassi simbolici su marchi storici. Non sono solo cifre: rappresentano economie di scala sulla supply chain, una leva che consente di difendere i listini pur in un contesto competitivo acceso, e di strutturare meglio after-sales e ricambi, elementi a forte impatto sulla fiducia del cliente.

La domanda, per un giornale economico, è inevitabile: quanto c’è di strutturale in questo 2%? Oltre ai lanci, a incidere sono mix di canali e mix di prodotto. Sul primo fronte, BYD sta bilanciando la crescita: privati in aumento nelle province dinamiche, flotte aziendali che valutano PHEV per la fiscalità e il noleggio a lungo termine che apprezza la prevedibilità dei costi. Sul secondo, l’efficienza dei DM-i aiuta i canoni finanziari e i valori residui, mentre le BEV pure consolidano la reputazione tecnologica. Resta cruciale la gestione dell’usato: più volumi oggi significano stock domani, quindi residui coerenti e remarketing rapido saranno il banco di prova della sostenibilità della crescita.

C’è poi il tema dell’awareness. BYD ha ancora margini ampi sul fronte notorietà e consideration: essere in Top 20 apre porte che la pubblicità da sola non spalanca. Entrare nelle comparative, spuntare tra i suggerimenti dei motori di ricerca, diventare oggetto di passaparola è la condizione necessaria per trasformare l’interesse in ordini. Qui l’effetto volano di Seal U DM-i e Seal 6 DM-i è evidente: modelli diversi per profili diversi, uniti dallo stesso messaggio di efficienza misurabile e tecnologia comprensibile.

Il 2% di settembre, insomma, è più di una tacca nel calendario. Racconta un marchio che ha trovato un varco in un mercato maturo e affollato, proponendo una via ibrida plug-in a basso attrito per avvicinare famiglie e flotte alla mobilità elettrificata. Il prossimo passaggio sarà consolidare la curva senza forzare la leva promozionale, costruendo fedeltà e qualità del servizio post-vendita. Se i numeri europei resteranno su questi binari, il beneficio ricadrà anche sull’Italia, con una rete più solida e tempi di consegna più stabili.

Affari Italiani

Affari Italiani

Notizie simili

Tutte le notizie
Animated ArrowAnimated ArrowAnimated Arrow