L'autonomia della tua auto elettrica ti inganna? Potrebbe esserci una differenza fino al 22%.

Se state pensando di acquistare un'auto elettrica, i dati sull'autonomia pubblicizzati dai produttori potrebbero non essere così realistici come sembrano. L'Organizzazione dei Consumatori e degli Utenti (OCU) ha lanciato un serio avvertimento, stimando che l'autonomia dichiarata di un veicolo elettrico sia, in media, superiore del 15% a quella effettiva, con differenze fino al 22% per alcuni modelli.
Questa pratica, sebbene legale secondo il protocollo di approvazione WLTP, genera una notevole sfiducia nei consumatori e potrebbe ostacolare la diffusione dei veicoli elettrici in Spagna.
Lo studio OCU, che ha analizzato l'autonomia di 31 marchi di veicoli elettrici, rivela che questa discrepanza è dovuta al fatto che lo stesso protocollo internazionale WLTP consente ai produttori di utilizzare misurazioni dei consumi in condizioni ideali, a 23°C, la temperatura più favorevole del ciclo, e senza tenere conto delle perdite di energia insite nel processo di ricarica.
Ad esempio, alcuni modelli elettrici pubblicizzano un'autonomia di 376 chilometri, ma il dato calcolato dall'OCU, in base ai consumi omologati e alla capacità effettiva della batteria, è di 328 chilometri: una differenza di 48 chilometri, ovvero il 15% in più rispetto all'autonomia effettiva.
In questa situazione, l'OCU (Associazione dell'Industria Automobilistica Spagnola) chiede maggiore trasparenza alle case automobilistiche. L'organizzazione richiede che i dati completi sui consumi dei veicoli vengano utilizzati secondo il protocollo WLTP, senza alcun "trucco" che migliori artificialmente il dato. Oltre a ciò, l'OCU insiste su una richiesta fondamentale per gli automobilisti: che le case automobilistiche comunichino l'autonomia misurata specificamente nel ciclo autostradale. Si tratta del dato più piccolo, ma cruciale e molto utile per i consumatori quando pianificano lunghi viaggi fuori città.
Oltre alla trasparenza dell'autonomia, l'OCU sottolinea che, per promuovere davvero la mobilità sostenibile, è essenziale un miglioramento sostanziale delle infrastrutture di ricarica. L'organizzazione chiede l'installazione diffusa di punti di ricarica lenti ed economici sulle strade pubbliche (essenziali per i 9 milioni di automobilisti senza un garage di proprietà) e di punti di ricarica rapida sulle principali autostrade, vitali per i viaggi a lunga distanza.
Infine, l'OCU invia un messaggio chiaro al governo, esortandolo a migliorare la gestione dei sussidi del Piano Moves. L'organizzazione chiede che questi sussidi siano automatizzati e dedotti direttamente al momento dell'acquisto del veicolo, evitando così le lunghe attese di mesi che scoraggiano molti acquirenti. "La sostenibilità non può essere un privilegio esclusivo di pochi", conclude l'OCU, chiedendo misure che democratizzino l'accesso ai veicoli elettrici.
ABC.es