Urso, 'per Iveco prospettive di sviluppo, vigileremo'

Il governo assicura che vigilerà sui processi di cessione avviati da Iveco, per i rami militare e civile, con Leonardo e Tata Group, mentre il titolo della società controllata da Exor va giù in Borsa penalizzato dalla revisione al ribasso dei target 2025 e chiude la giornata in calo del 4,5%."Siamo pienamente consapevoli del grande valore di questo asset dell'industria italiana: dei suoi stabilimenti, dei suoi marchi e delle sue professionalità. Riteniamo che questa importante operazione industriale, se ben strutturata, possa aprire nuove prospettive di sviluppo" afferma il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al tavolo convocato con aziende, Regioni e sindacati. Un tavolo che - spiega Urso - sarà permanente per seguite tutto il percorso di cessione dei prossimi mesi, affinché vi siano le massime garanzie per i lavoratori coinvolti e per la valorizzazione del patrimonio industriale di Iveco e di tutta la sua filiera.Nell'incontro con gli analisti finanziari l'amministratore delegato di Iveco, Olof Persson, ribadisce che con Tata non ci sono sovrapposizioni e non ci saranno esuberi.Parole che non rasserenano i sindacati, preoccupati per il futuro dell'azienda, anche perché - come spiega Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm - gli impegni assunti da Tata nell'accordo saranno validi per soli due anni e quindi sul lungo termine non scongiurano in alcun modo i pericoli. "Il controllo da parte di Exor della famiglia Agnelli, oggi azionista di riferimento, è garanzia di un ancoraggio italiano che rischia ora di venire meno. Chiediamo al governo italiano di intervenire per mantenere una presenza di Exor", afferma il segretario generale della Fim, Ferdinando Uliano. Il numero uno della Fiom, Michele De Palma, chiede di "garantire la presenza nel capitale Iveco di una pubblica o di un'azienda partecipata pubblica. Non si può cedere completamente a un gruppo indiano - sottolinea - la gestione di un asset fondamentale per il nostro Paese".Anche il mondo politico è in fibrillazione. A esprimere preoccupazioni sono i partiti di opposizione. "E' l'ennesimo brutto spezzatino targato Exor che continua a pensare ai suoi asset finanziari e a staccarsi dividendi milionari anziché alle filiere industriali del nostro paese" attacca la vicepresidente del Movimento 5 Stelle Chiara Appendino che chiede a Urso "di riferire in Aula come difende l'italianità di Iveco". Per l'ex ministro del Lavoro e responsabile Politiche industriali Pd, Andrea Orlando, "si rischia un impoverimento ulteriore del tessuto produttivo del Paese già colpito dalla deindustrializzazione". Avs chiede al governo "di esercitare il golden power", mentre Ivan Scalfarotto, responsabile esteri di Italia Viva, accusa l'esecutivo "di nonf are una piega". (
ansa