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Tim Barlett, Audi: "Il futuro sarà elettrico, ma quando? Intanto, lasciamo ai clienti la scelta"

Tim Barlett, Audi: "Il futuro sarà elettrico, ma quando? Intanto, lasciamo ai clienti la scelta"

"Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente", amava dire Mao Zedong, il "grande timoniere" della rivoluzione cinese, forse riprendendo una massima di Confucio. E forse mai così profonda è stata la confusione per gli automobilisti, alle prese con una transizione verso nuove forme di mobilità imposta, discussa, rivista o forse mantenuta. Ma, si sa, il caos può avere anche dei riflessi positivi, perché offre occasioni di espressione alle più diverse forme di creatività. Ed è proprio quello che sta accadendo nel mondo dell'auto, dove le opportunità di scelta per i consumatori non sono mai state così ampie e variegate. Audi, tra i costruttori, ne è un esempio evidente. In un momento ancora di grande incertezza, riesce a declinare tecnologia e stile in una pluralità di soluzioni, così da poter soddisfare le esigenze più diverse. "Il futuro, dopotutto, sarà elettrico", spiega al proposito Tim Barlett, da qualche mese direttore per l'Italia del brand premium tedesco, "ma la grande domanda da farsi è: quando?". Ne deriva un secondo quesito, non meno importante per l'industria dell'auto: che cosa offrire nel frattempo? "La risposta chiara di Audi", replica Barlett, "è disporre di piattaforme differenti, la Ppc per i modelli con motore termico e la Ppe per quelli elettrici, così da essere il più possibile flessibili e lasciare la decisione al cliente".

Ogni piattaforma, inoltre, consente di adottare soluzioni propulsive differenti, come motori a benzina o diesel, ibridi mild (nella forma evoluta Mhev plus a 48 volt, che consente di percorrere distanze maggiori in modalità elettrica) o plug-in (la cui nuova generazione arriva a 105 km in Ev), a trazione anteriore o integrale. Con la piattaforma Ppe, invece, a variare sono il livello di performance espresso dai motori elettrici, con potenza comprese tra i 292 e i 551 Cv, e ancora una volta la trazione, a scelta posteriore o integrale. Dunque, automobilisti, a voi la scelta. Poi, certo, in gioco entrano pure altri fattori: "Anche se al momento il target del 2035 per l'Unione Europea è abbastanza chiaro", sottolinea ancora Barlett, "tutto dipende dalla situazione del mercato, condizionato soprattutto dalle politiche di tassazione: l'Italia ha da poco introdotto un nuovo schema di fringe benefit per le auto aziendali, che ha portato a una crescita significativa della domanda di ibride plug-in, mentre altri Paesi come Francia, Belgio e Olanda hanno adottato soluzioni più radicali, di cui hanno beneficiato le elettriche. Audi risponde a queste situazioni differenti con una flessibilità che sarà applicata nella misura in cui il mercato la richiederà".

Dalle parti di Ingolstadt, però, il concetto di flessibilità ha un'interpretazione più ampia: la si declina, infatti, anche nel design. Le forme Sportback, nate nel 2010 con il lancio della prima versione dell'A7 così battezzata e ispirate alle fastback degli anni '60 (con coda spiovente e lunotto molto inclinato), sono oggi proposte per dieci modelli Audi, equamente divisi tra la gamma A (A1, A3, A5, A6 e-tron ed e-tron Gt) e la Q (Q3, Q4, Q5, Q6 e-tron, Q8). Offrono vantaggi tecnici, come una riduzione dei consumi di carburante per i modelli termici stimata dalla casa nel 5% e un incremento dell'autonomia di quelli elettrici pari a 36 chilometri, entrambi risultati ottenuti grazie a un Cx (il coefficiente di penetrazione aerodinamica) di 0,21 (per l'A6 Sportback e-tron, che vanta il valore migliore nella storia dell'intero gruppo Volkswagen, inferiore di 0,003 punti rispetto a quello della configurazione Avant). E la clientela apprezza, visto che il 60% delle immatricolazioni Audi sul nostro mercato riguarda proprio i modelli Sportback. "Quello italiano è un mercato molto legato al design e all'eccellenza, valori che coincidono perfettamente con quelli di Audi: c'è una completa sovrapposizione tra la cultura del Paese e quella della nostra azienda. A una condizione, però: il design, per essere attraente, non deve costituire un puro esercizio stilistico, ma deve proporsi come una buona combinazione tra originalità del linguaggio formale e funzionalità, che è esattamente ciò che i clienti trovano nelle Sportback". È un po' come se gli italiani dicessero: voglio un'auto bella e attraente, ma che allo stesso tempo sia comoda, spaziosa, dotata di un ampio bagagliaio e pratica. Così, per esempio, una Q6 Sportback e-tron presenta una capacità di carico di 511 litri, solo di un soffio inferiore a quella (di 526 litri) della corrispondente versione con carrozzeria Suv, priva cioè del tetto spiovente posteriore. E offrendo in questo modo uno stile personale, ma senza rinunce sul piano della funzionalità.

La Gazzetta dello Sport

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