Stellantis Termoli, addio al motore Fire: sindacati in allarme per il futuro

Dopo decenni di gloriosa attività, Stellantis si prepara a chiudere il capitolo del motore Fire a Termoli, simbolo storico di una stagione automobilistica che ha segnato intere generazioni. La produzione del celebre motore benzina terminerà nel mese di maggio, portando con sé apprensione e incertezza tra i 450 dipendenti coinvolti.
L’annuncio, confermato dai sindacati Fim, Uilm, Uglm e Fismic, apre una fase delicata per il futuro dello stabilimento molisano. Oltre allo stop del Fire, pesano anche le previsioni poco rassicuranti sulla produzione dei motori Gme e Gse, che non stanno lavorando a pieno regime e affrontano continue interruzioni tramite la cassa integrazione.
Neppure il nuovo cambio, previsto a partire dalla fine del prossimo anno, sembra offrire una soluzione concreta per i lavoratori: ne occuperà infatti circa 300, un numero ben inferiore a quello dei dipendenti attualmente coinvolti nel reparto del Fire.
Inizialmente destinato a diventare una Gigafactory per la produzione di batterie entro il 2026, lo stabilimento vede adesso sfumare sempre più questa ipotesi. Da quasi un anno il progetto è sospeso, contribuendo ad aumentare il clima di incertezza sulla transizione ecologica e sul destino dei lavoratori.
Di fronte a questa situazione critica, i sindacati hanno deciso di avviare una serie di iniziative di sensibilizzazione coinvolgendo istituzioni e cittadini per difendere il patrimonio industriale e occupazionale di Termoli. Una sfida importante per garantire un futuro sostenibile a una realtà storica del settore automobilistico italiano.
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