Pubblico record nei circuiti e davanti alla tv: no, la MotoGP non è in crisi

Dodici gare fatte, dieci da disputare. Il Motomondiale in ferie fino a metà agosto porta a una riflessione sullo stato delle corse iridate, in primis sul campionato MotoGP, fin qui dominato dal binomio Marc Marquez-Ducati. Certo, i dati parlano da soli: in questa prima parte di campionato il fuoriclasse di Cervera ha vinto otto delle dodici gare (70 vittorie nella classe regina) trionfando anche in undici delle dodici gare sprint disputate diventando anche il primo pilota Ducati nella MotoGP a conquistare cinque vittorie consecutive in un Gran Premio. Il dominio di Marquez sulla Rossa significa un mondiale MotoGP privo di show, noioso, senza emozioni, privo di interesse per il pubblico? Tutt’altro.
Marquez sulla Rossa di Borgo Panigale ha fin qui dimostrato una netta superiorità, addirittura oltre i distacchi inferti ai suoi avversari a fine gara. Non solo. Fin qui Marc è stato in testa in corsa per ben 243 giri rispetto ai 68 giri di suo fratello Marc, ai 29 di Quartararo, ai 28 di Bezzecchi, ai 19 di Bagnaia e di Zarco, ai 10 di Morbidelli, ai 5 di Vinales, ai 3 di Acosta, ai 2 di Aldeguer. Numeri che parlano da soli. Tuttavia, dietro al binomio Marquez-Ducati c’è gran movimento con piloti e moto in lotta fra loro, oramai a meno di un tiro di schioppo dal fuggitivo Marc. Basti pensare all’Aprilia, per lo più una comparsa nel 2024, poco costante e veloce solo su piste “favorevoli”, oggi in grado con un super Bezzecchi di salire sul podio, ovunque o quasi. Con i se non si fa la storia, ma come sarebbe oggi la classifica iridata 2025 se il campione del mondo in carica Martin non avesse subito gli incidenti che lo hanno tenuto fin qui fuori dalle corse? Anche la KTM, con Vinales sfortunato e Acosta da numeri, è da podio. Idem Yamaha, con Quartararo in lotta per la pole e anche per la top five. Stesso discorso, pur con livelli di manico e di moto diversi, per Di Giannantonio e così via. Insomma, come si dice, "l’affare" si ingrossa, alimentando lotte e show in pista, più interesse per gli appassionati sulle tribune dei circuiti e davanti alle tv. Va ricordato che nel 2024 la lotta in pista era solamente fra Bagnaia e Martin più Marquez (su alcuni circuiti), comunque con le Ducati dominatrici incontrastate, con la superiorità della GP24 che ha ristretto il braccio di ferro solo fra due piloti.
Questa MotoGP 2025 è dominata da Marc Marquez che, comunque, fa spettacolo anche da solo, come in passato è accaduto ad altri grandi campioni quali Surtees, Hailwood, Agostini. Nel mondiale degli anni ’60, nelle piccole cilindrate 50cc. e 125 cc., ma anche nella 250, spesso le corse finivano in volata fra cinque e più piloti, di fatto arrivando sul traguardo allo stesso modo di come i piloti erano partiti. Grande show. Tuttavia il grande pubblico non abbandonava gli spalti quando, a fine giornata, in pista gareggiavano i piloti della 500, spesso con Agostini su MV Agusta dominatore assoluto, con il secondo a un giro e il terzo a due giri. Passione più alta rispetto a quella di oggi? Forse un pubblico interessato, oltre che allo show dovuto alla lotta fra protagonisti e non solo, alla tecnica delle moto e del modo di guidare quei bolidi e di gareggiare. Ma anche nel recente passato nella classe regina c’è stato un uomo in fuga al comando: che dire di Valentino Rossi, il campione capace di fare show in pista e fuori portando il motociclismo ad essere lo sport più seguito dopo il calcio? Il grande pubblico vuole show in pista con battaglie per la vittoria e il podio ma soprattutto vuole il pilota-fenomeno, in pista e fuori, capace di fare imprese, di segnare la storia oltre i confini del motociclismo.
Insomma, motociclismo in crisi? Lasciamo parlare i numeri di questo mondiale 2025: nelle prime 12 gare sono stati superati 2 milioni di spettatori sui circuiti. Un record storico! Qualche esempio: Le Mans: 311.797 biglietti venduti nel week end; Sachsenring 256.441; Jerez 244.420; Brno 219.544; Termas de Rio Hondo 209.979; Assen 200.104; Mugello 166.074 (record assoluto) + 10% rispetto al 2024. E la MotoGP fa da traino anche per il resto del motociclismo. Per la presentazione dello scorso gennaio della Ducati GP25 ci sono stati 2,7 milioni di spettatori on line; erano stati 400 mila per la presentazione ufficiale della Desmosedici GP24. Un gran salto in avanti! Marc Marquez domina questo campionato ma non limita la presenza sui circuiti e davanti alla tv degli spettatori. Come spiega la direttrice marketing globale di Ducati, Patrizia Cianetti: "Marc Marquez è un comunicatore eccezionale, molto popolare a livello globale e capace di coinvolgere i fan, contribuendo in modo estremamente positivo alla visibilità e all’immagine del marchio". E l’amministratore delegato di Ducati, Claudio Domenicali: "Marc ha portato grinta, determinazione e un’energia positiva che si è subito diffusa nel box, ha rafforzato l’appeal mediatico della squadra, ha stimolato la competitività interna e ha dimostrato che Ducati è disposta a mettere in discussione anche le proprie certezze (in primis Bagnaia) pur di crescere". Che dire? Si può sempre fare meglio, si deve fare. Vale anche per questa MotoGP che fra due stagioni cambierà volto ma non la sostanza.
La Gazzetta dello Sport