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Moto: al Mugello il campionato italiano moto per disabili

Moto: al Mugello il campionato italiano moto per disabili

Questo fine settimana l'autodromo del Mugello di Scarperia (Firenze) ospiterà anche le gare dei campionati europeo e italiano di motociclismo paralimpico, organizzati dall'associazione Di.Di. Diversamente disabili onlus. Le competizioni saranno inserite all'interno del Campionato italiano velocità di motociclismo (Civ) che fa tappa nel circuito toscano. Le gare vedranno la partecipazione di 30 piloti di Italia, Francia, Spagna, Repubblica Ceca e Austria. Il programma prevede che in ogni round si disputino due corse. In pista si sfideranno insieme moto con cilindrata 600 e 1000 cc, ma al termine verranno stilate classifiche separate. La maggior parte dei piloti sono vittime di incidenti stradali in moto e per questo, oltre a organizzare gare, la Di.Di. aiuta i disabili a ottenere la patente As, dove 's' sta per speciale, per permettere loro di tornare a guidare un mezzo a due ruote anche su strada. Ideatore e organizzatore è Emiliano Malagoli di Montecarlo (Lucca): ''Nel 2011 ho perso la gamba destra a causa di un incidente stradale - ha raccontato - e da subito ho deciso che sarei voluto tornare a guidare una moto. Riuscirci avrebbe significato sconfiggere psicologicamente la disabilità. Dopo poco più di un anno dall'incidente, sono sceso in pista per la prima volta proprio al Mugello ed è stato come se non mi fosse mai successo niente. Ho anche visto che non esisteva nessuna associazione o federazione al mondo che permettesse ai ragazzi di tornare a correre''. Inizialmente il compito della Di, Di., nata nel 2013, è stato quello di motivare le persone che hanno subito danni fisici. ''Abbiamo permesso a ognuno di loro - ha proseguito Malagoli - di tornare a guidare grazie ai corsi che organizzavamo nei piazzali o anche in pista, senza l'obbligo di acquistare una moto, ma modificando quelle esistenti adattandole alle loro esigenze. In tutti questi anni abbiamo rimesso in sella oltre 400 motociclisti e, in collaborazione con le motorizzazioni e le scuole guida, rilasciato molte patenti speciali". "Da lì all'organizzazione di veri e propri campionati il passo è stato breve - ha concluso - Ad oggi abbiamo il campionato italiano (Octo Cup) e l'europeo (European Handy Bridgestone Cup) al quale partecipano piloti dai 23 ai 60 anni, In molti ci chiedono se non abbiano paura a tornare nuovamente in moto: la risposta è no, perché è la loro passione e il modo migliore per sentirsi ancora vivi''.

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