Marc Marquez vola verso il titolo. Bagnaia, salvare il salvabile. Tardozzi: "Deve fare qualcosa di più"

Dominatore anche al GP di Germania del Sachsenring, Marc Marquez a metà stagione MotoGP porta a 17 le sue vittorie 2025, una in meno di quanto fatto da Pecco Bagnaia in tutto il 2024. Il fuoriclasse di Cervera ha già vinto 7 Gran Premi su 11, 10 Sprint su 11, ha segnato 7 pole su 11: 344 punti in classifica davanti al fratello Alex (261 punti) e al compagno di Team Bagnaia (197).
Bagnaia, 11° allo start, torna terzo sul podio della gara di domenica, grazie anche alle due cadute di Bezzecchi e Di Giannantonio. Così Pecco incassa punti ma non ritrova il sorriso. Il team manager della Rossa di Borgo Panigale, Tardozzi, commenta: "l podio va bene ma Pecco deve fare qualcosa in più. Non posiamo essere contenti. Il fatto che, di nuovo, sia arrivato a 4 decimi da Alex e non sia riuscito ad attaccarlo ci fa pensare". Tardozzi riporta all’interno della Ducati i nodi da sciogliere: "Abbiamo il dovere di riportare Pecco alla vittoria". Sì, ma come? La risposta, indiretta, arriva dall’ad di Ducati Domenicali: "Marc è in perfetta sintonia con la moto". Già. Marc ha già in mano questo mondiale. Solo lui può perderlo. E Bagnaia? Pecco, allo stato attuale, ha altri nodi da sciogliere: così, per lui, il titolo 2025 è una chimera e anche la ripresa è tutt’altro che scontata: il podio in gara arriva se ai suoi avversari capitano guai tecnici o crash.
Questo terzo gradino del podio di Pecco "fa morale" fino ad un certo punto e non risolleva le sorti dell’ennesimo weekend decisamente incolore per il campione italiano, alla continua ricerca di un feeling soddisfacente con la propria GP25, che sembra non arrivare mai. Un nono posto in griglia di partenza, un dodicesimo nella gara sprint senza ottenere punti e un terzo la domenica, dopo una gara passata per lungo tempo a "galleggiare" in quinta posizione senza fornire mai segni tangibili di vitalità e di aggressività, assumono più i connotati di un bicchiere mezzo vuoto che mezzo pieno. "La gara di sabato rimane di riferimento come monito del fatto che sul bagnato dobbiamo migliorare" – ha dichiarato Bagnaia ai microfoni al termine della corsa di ieri – "e anche a Le Mans (altra gara sotto la pioggia, n.d.r.) avevo faticato molto col grip dietro. Ma oggi è stato un altro giorno, sono partito bene e mi sono liberato subito di molti piloti. Ho avuto una buona reazione al semaforo e questo mi ha aiutato. Ma oggi era difficile, col davanti si rischiava in tante curve. La temperatura era quella ottimale per la gomma e per andare forte. Tuttavia, c’era vento che spingeva da dietro e quando entravi in curva lasciando i freni, se non eri perfettamente allineato, facevi fatica a rallentare la moto. Arrivava una spinta da dietro e diventava complicato. Il passo per lottare per il podio c’era e già prima della gara ero abbastanza convinto di poter lottare. Sapevo di avere questo potenziale: poi sono successe tante cose, in tanti hanno commentato errori. Per noi è stato complicato arrivare alla fine. Marc faceva gara a parte, ma io e Alex eravamo sostanzialmente simili in termini di ritmo e sensazioni alla guida. Ora occorre fare due-tre passi in avanti, non mi piace arrivare sempre terzo. Occorre lavorare nella direzione che abbiamo intrapreso".
Per Pecco, dal punto di vista strettamente tecnico, si è consolidato l’utilizzo - in pratica - dello stesso setup adottato da inizio stagione dal compagno di team Marc Marquez e successivamente - con riscontri molto buoni, anche da Fabio di Giannantonio - che prevede una taratura abbastanza rigida al comparto sospensione. A partire dalla gara del sabato, Pecco ha inoltre sperimentato un telaio modificato ed un serbatoio differente che oltre a migliorare l’ergonomia e le sensazioni di guida in sella alla moto, riequilibra in parte il differente bilanciamento del peso della sua GP25 che nasce, originariamente, più "carica" sul posteriore rispetto alla sua progenitrice GP24. Ma le difficoltà restano e sono eloquenti, in tal senso, le dichiarazioni rilasciate sabato pomeriggio, al termine della sprint race dall’amministratore delegato di Ducati Claudio Domenicali: "Il lato di Pecco ci preoccupa sempre un po’, perché anche gli sportivi italiani vorrebbero vedere un Bagnaia più forte. Se mi fossi fatto un’idea e pensassi di avere una soluzione gli avrei già dato un consiglio" – ha proseguito Domenicali - "evidentemente il tema non è così semplice. I ragazzi qui hanno portato un telaio ed un serbatoio nuovi per fargli provare sensazioni diverse. Abbiamo provato a cambiare gli elementi, perché quando si parla di feeling non è qualcosa di così chiaro, non si riesce a 'misurare' tutto. Bisogna provare a fare dei cambiamenti finché non si trova una strada". Il punto cruciale della questione, secondo Domenicali, è che si è creato finora, nel corso della stagione, una sorta di circolo vizioso: "Quando prendi 20 secondi in una Sprint è evidente che non hai fatto una bella gara, anche se sul bagnato le condizioni si sono ulteriormente complicate. Le tante prove con telai diversi? Pecco si è lamentato molto di cose di dimensioni troppo grandi, come se ci fosse qualcosa di importante. C’è qualcosa che non si sta incastrando, ma sicuramente fare continue prove per trovare soluzioni diverse non aiuta a trovare la costanza; d’altro canto se non hai feeling, devi provare a testare cose differenti. Alla fine è come un cane che si morde la coda".
In questa situazione di sostanziale "empasse", l’obiettivo concreto della stagione tuttora "work in progress" di Pecco Bagnaia, pare improntato al "salvare il salvabile" cercando di migliorarsi, da un lato senza guardare troppo il compagno di team distante ben 147 punti in classifica, e provando dall’altro ad avvicinare (e, chissà mai, ad insidiare …) il secondo posto in classifica di Alex Marquez distante "solamente" 64 punti. Più facile a dirsi che a farsi. Intanto, con il successo del Sachsenring - il n. 69 in 200 gare disputate - Marc Marquez supera Giacomo Agostini al secondo posto della graduatoria di vittorie in top class e punta diritto gli 89 successi di Valentino Rossi. I quali, se da una parte possono sembrare ancora lontani, sulla carta, osservando lo strapotere del binomio formidabile Marc Marquez-Ducati paiono già, in qualche modo, dietro l’angolo.
La Gazzetta dello Sport