Bmw Z3, i trent’anni della roadster che ha sedotto 007. E quasi trecentomila automobilisti

ROMA – In sette anni di carriera ha fatto girare la testa a più di un automobilista. L’apice della popolarità è arrivato con il grande schermo fin da subito, quando da bavarese con passaporto americano si mette al servizio di Sua Maestà e agli ordini dell’agente segreto più famoso del mondo: James Bond, allora interpretato da Pierce Brosnan in GoldenEye.
Come la pellicola diretta da Martin Campbell, compie trent’anni la Bmw Z3, roadster della casa dell’elica nata nel 1995, l’anno in cui Jacques Chirac entra all’Eliseo, Bill Gates lancia il suo Windows 95 e a Tel Aviv viene assassinato il premier israeliano Yitzhak Rabin, premio Nobel per la Pace.
La Z3 è la risposta di Bmw alla Mercedes Slk, ma a differenza della tedesca di Stoccarda la bavarese sceglie la capote in tela al posto di quella ripiegabile in metallo. Il mercato apprezza. E del resto la linea della trentenne di Monaco è ancora oggi attuale, merito dell'interpretazione di un concept stilistico senza tempo con innesti originali. Il lungo cofano, la coda appena accennata e l'abitacolo arretrato verso l’asse posteriore rendono molto affascinante l’auto. Le branchie sui passaruota anteriori sono un cammeo che dà carattere e ne rendono inconfondibile il tratto.
Il restyling risale al 1999, in tempo per aggiornare anche i motori. Proposta sul mercato inizialmente con un quattro cilindri 1.8 e 1.9 centimetri cubici, da 116 e 140 cavalli, i tecnici di Monaco le regalano un sei cilindri in linea declinato in due versioni: un 2.8 e un più cattivo 3.2, che, condiviso con la M3 E46, è capace di esprimere fino 321 cavalli. Tanta roba per un’auto senza orpelli elettronici (leggi controllo di trazione), che pretendeva una guida vecchio stampo dai suoi fortunati possessori.
Con il Terzo millennio, la gamma motori si rinnova. Sotto il cofano ci sono due sei cilindri in linea da 2.0 e 2.2, pronti a togliere le briglie a 150 oppure 170 cavalli a seconda della versione. Memorabile, poi, la shooting brake: niente più capelli al vento, ma un tetto fisso e due 6 cilindri 2.8 e 3.2. Cattivissima.
La Z3 è stata la prima Bmw prodotta a Spatanburg, negli Usa, fino al 2002: la minaccia dei dazi di Trump non era neppure ipotizzabile. Nelle concessionarie di tutto il mondo sono sbarcati 297mila esemplari. Oggi, con la maturità, gode di quotazioni al rialzo: si parte da 11mila euro, fino ai 40mila necessari per la versione M. Lei, la signora delle roadster, ha lasciato il servizio attivo nel 2002, per cedere lo scettro alla Z4. Dietro di sé, una lunga scia di ammiratori. Piccola curiosità: la due posti che osato sfidare la Slk ha condiviso la scena con l’interprete di Bond che l’ha lanciata al grande pubblico. E anche il destino. Il 2002 è anche l’anno dell’ultimo 007 di Brosnan, La morte può attendere. E la Z3 lo sa bene.
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