Addio a Michelle Duff: col nome Mike vinceva nel Motomondiale, poi il cambio di sesso

Il motociclismo piange l’ex pilota canadese del motomondiale degli anni '60 Michelle Duff, morta per malattia a 86 anni. Prima del cambio di sesso del 1987, quando si chiamava Mike, fu pilota di alto livello: la sua miglior stagione è stata quella del 1965, con un secondo posto nel motomondiale 250 in sella alla Yamaha ufficiale e con Phil Read come compagno di squadra.
Aveva cominciato a correre in gare nazionali del Canada nel 1957 iniziando nel 1961 la sua avventura iridata con una Matchless G50 e una AJS 7R, 15° nel Junior TT (350) e 14° nel Senior TT (500). Poi sfiora il podio con un eccellente quarto posto nella 500 al GP del Belgio di Spa dietro a Gary Hocking (MV Agusta), Mike Hailwood (Norton), Bob McIntyre (Norton). Poche corse ancora per mancanza di soldi. Di nuovo un quarto posto nel 1964 al TT senior e un sesto nella 350. Nella stessa stagione diventa pilota ufficiale Yamaha 250: prima vittoria iridata in Belgio a Spa (giro veloce a 193,592 Km/h, mai nessuno prima aveva girato così forte nella quarto di litro) davanti a Redman (Honda), Shepherd (MZ), Robb (Yamaha) Provini (Benelli). Nel 1965, la sua migliore stagione, vince ad Assen nella 125 con la Yamaha bicilindrica 2 tempi a disco rotante bruciando in volata le Suzuki di Yoshima Katayama e Hugh Anderson e mettendosi anche dietro campioni quali il compagno di squadra Bill Ivy e l’ufficiale Honda Luigi Taveri. Nella stessa stagione vittoria nella 250 in Finlandia con i secondi posti nei GP d’America, Germania, Tourist Trophy, Cecoslovacchia, Ulster perdendo di fatto il mondiale per il ritiro nell’ultima gara a Monza. Tanti i piazzamenti sul podio anche nelle cilindrate 350, con vittorie sfumate per cadute o per sfortuna. Nel motomondiale Duff ha corso fino al 1967 vincendo, come detto, 3 gran premi e, quale miglior risultato stagionale, nel 1965 si è laureato vice campione del mondo nella 250 alle spalle del compagno di squadra Phil Read e davanti a Jim Redman (Honda). Oltre le tre vittorie iridate, anche 24 podi iridati e tanti altri in gare nazionali. Stagione, quella del 1967, conclusa con un gran volo nei test Yamaha di fine stagione con rottura del bacino e dell’anca, finendo sei mesi in ospedale. Poi il rientro in pista su una Matchless 500 privata, con il terzo posto in Canada dietro ad Hailwood e Agostini e il bis nella 200 Miglia di Daytona. Duff chiude con le corse a fine 1969, dopo aver vinto il campionato del Canada nelle maggiori cilindrate.
Chiuso con le corse e saltati i due matrimoni, Duff decide di cambiare sesso. Così, nel 1987 diventa Michelle, inizia un’altra vita e comincia a scrivere libri e romanzi incentrati sul mondo delle corse. Fra questi, il più noto a livello internazionale è "The Mike Duff Story: Make Haste Slowly". L’ex pilota supera la sua fase di isolamento intervenendo, per lo più con la Yamaha 250 bicilindrica ufficiale, nelle manifestazioni internazionali dedicate alle moto d’epoca. Durante una rievocazione a Spa nel 2008 Duff disse addio alle moto dopo una caduta ad alta velocità che gli causò diverse fratture, un collasso polmonare e una frattura del cranio. Per Duff la vita si restringe ai pensieri di un passato che non tornerà più. Alla domanda se avrebbe voluto essere donna sin da giovane, rispondeva secco: “No!”, perché non avrebbe potuto fare ciò che più aveva amato: il corridore.
La Gazzetta dello Sport