Un vodese attacca un baluardo del motorsport

La candidata proviene da La Côte, ma ha anche origini italiane. Ha iniziato a guidare circa quindici anni fa, seguendo le orme del padre. "Lui era un pilota appassionato e io ero un po' un maschiaccio", sorride la vodese, che sognava di mettersi al volante di una monoposto fin da quando aveva 5 anni. Laura Villars attualmente gareggia nella Ligier European Series, categoria JS P4, con il Team Virage. In precedenza, ha gareggiato nella Ultimate Cup Series F3R (5a assoluta nel 2023), nella F4 UAE e nel Ferrari Challenge Europe. Questo le ha permesso di dare un'occhiata dietro le quinte del suo sport e le ha fatto venire voglia di andare oltre per il bene della sua disciplina.

"Sono impegnata nel motorsport da diversi anni e, con gli altri piloti, abbiamo trascorso molto tempo a parlare dei circuiti", spiega la pilota svizzera. "Abbiamo valutato cosa ci piaceva di più con la Federazione Internazionale dell'Automobile... Ho ricevuto molti feedback e, come piloti, non abbiamo osato esprimerci apertamente. I rapporti con la FIA erano un po' complicati. E così, da giovane e da donna, ho avuto l'opportunità di incontrare persone esperte intorno a me e abbiamo lanciato il progetto insieme qualche mese fa".

Laura Villars è la prima donna a candidarsi per questo prestigioso incarico. Le sue tre parole d'ordine? "Indipendenza, trasparenza e accessibilità al motorsport". Tra i suoi obiettivi ci sono il rafforzamento dei programmi "Donne nel Motorsport", il lancio di una "FIA Young Leaders Academy" e il sogno di raggiungere la neutralità carbonica. Un po' controintuitivo se si pensa al motorsport, vero? "Non giudico ciò che è stato fatto prima, ma direi che questa candidatura è diversa e che sto guidando un progetto con una visione nuova".